La variante

Il tempo che meditai sulla mossa da fare si staccò dolcemente dal tempo reale, non ebbe più nulla a che vedere con il computo dei minuti, con lo scandire delle ore, con il ticchettio degli orologi e il logorio dei meccanismi, poiché era puro presente: una navicella proiettata alla velocità della luce… e quanto poco contava allora se il resto, la terra stessa, il pianeta che avevo lasciato, continuava chissà dove a consumare velocemente i suoi secoli.
Ogni scelta implica, di per sé, l’abbandono di tutte le alternative. Se non fossimo costretti a scegliere, saremmo immortali.

Dedicato a quell’altra variante. Quella inglese