e se ce l’hanno fatta loro….

Magari nasci e pensi di non essere particolarmente dotato. Non vieni mai bene nelle foto sui documenti. Hai avuto pure un’adolescenza un pò sfigata…Ma la vita è fatta così: siamo un pò brutti anatroccoli finchè non avviene la ricombinazione molecolare!

http://www.retronaut.co/2011/05/celebrity-yearbook/

PS George Clooney da piccolo…

ma l’amore che cos’è?

Ieri, rientrando dal lavoro a casa, sono passato, come d’abitudine, sul muro torto, a Roma. Per chi non è pratico si tratta di una strada con doppia carreggiata per ogni senso di marcia divisa da uno spartitraffico in metallo. Non è dissimile da un tratto autostradale (e infatti la gente corre), sia pure al centro di una delle zone più belle di Roma (tra le mura aureliane, villa borghese e il Pincio).

Orbene il mio sguardo è caduto su una coppia giovane, seduta sullo spartitraffico, che stava lì a baciarsi. Incurante del traffico e forse anche della scomodità (giuro che posare le chiappe su un pezzo di lamiera appuntita non deve essere il massimo). Proprio in mezzo, proprio a baciarsi.

Non so se sono ancora vivi, ma l’amore fa far cose strane, anche un pò folli. Mi son segnato il punto, casomai divenisse una moda.

man on the moon

Ci sono cose nello spazio, oggetti che fluttuano e volti e storie. Un enorme nastro che gira impazzito, tra avanti ed indietro, a velocità diverse. Moon, moon, moon: HAl ti sta guardando, con il suo occhio rosso, ma anche Thom Yorke ti sta guardando ed i REM ti stanno cantando. Puoi vedere il bianco e nero di una superficie butterata e sentire il non peso di tutta l’umanità su una distesa di polvere. Puoi capire l’assurdo di un universo nero, enorme, infinito, ruotante e la sfida di navicelle di cartone, yo-yo impazziti. Puoi capire che non c’è via d’uscita (let me out of here).

Ma, da grande, chi è che non avrebbe voluto fare l’astronauta?

 

 

instagrammati

Da quando esistono gli smart phone e tutte quelle graziose App colorate (e spesso inutili) viviamo in un mondo di “condivisione-geolocalizzazione-scardinamento della privacy” che neanche ai tempi della Stasi… Prendiamo “Instagram”, il programmino che antichizza le foto fatte con il cellulare. E’ un gioco carino e semplice che spinge da un lato alla creatività, dall’altro all’omologazione incontrollata. Anch’io mi son fatto prendere dal meccanismo con l’intento di donare al mondo il mio personale punto di vista.

Che ho scoperto essere, per i milioni di utenti che lo usano, ritratto nella foto sottostante.

Ovviamente i piedi non sono i  miei (io ce l’ho molto più belli, ma meno fashion), ma chiunque usi Instagram, prima o poi se li fotografa. Che è un pò come misurare la distanza tra la propria testa (il mondo delle idee) e il pianeta su cui viviamo (terra, terra).

palle

Premesso che di calcio m’importa e capisco sega, considerato che leggo solo i titoli dei giornali, ritenuto che occorre avere un’opinione sempre e comunque da incartare e rivendere nelle migliori occasioni

RITENGO

che tutto questo accanimento nei confronti di Antonio Conte, ex allenatore del Siena nonchè inventore del miracolo tricologico (quando giocava era semicalvo, adesso è super zazzeruto, ma come ha fatto?) sia palesemente ingiusto.

bersagli mobili

Agli italiani, si sa, piace spesso trovare il mostro da demonizzare:”La casta”, “I politici”,  “I Figli di”. Diciamocelo: quanto è bello puntare il ditino, fare “no-no-no”  ed indignarsi. Pochi mesi fa la categoria da disprezzare era quella dei “forestali”  siciliani e calabresi. L’esercito di operai assunti dalle Regioni (a vario titolo) per occuparsi dei boschi italiani era vista come il simbolo dello spreco e del clientelismo. Ci hanno fatto delle “belle” inchieste Panorama e l’Espresso.

Poi, ieri, è successo questo:  http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/08/20/news/avellino_operaio_muore_mentre_spegne_un_incendio-41238111/?ref=HRER2-1

e nessuno, finora, ha speso una parola. Come se la vita delle persone non valesse nulla. Non è il primo operaio forestale  che muore. Non sarà l’ultimo. Nesuno li ricorda mai.

Un ettaro di bosco bruciato costa agli italiani, grosso modo, 12.000 euro. A giugno gli ettari andati in fumo erano 6.798 il che fa una spesa per le tasche nostre di € 81.468.000. Ma la statistica è incompleta poichè vanno aggiunti i dati di luglio ed agosto. In tempi di “spending review” ce le possiamo permettere queste somme?

E, soprattutto, che aspettiamo a puntare il ditino (e non solo) contro gli incendiari?