il grande arrivo

Tra questa foto

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e quella successiva corrono un bel pò di anni.

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Queste immagini sono la testimonianza del processo creativo, che parte da un bisogno, passa per un’intuizione e si sviluppa per strade tutte sue.   Tornando sui suoi passi, a volte, reinventando e rielaborando un pezzetto di storia. Che non c’è cosa più bella  di giocare con le  macchinine.

una vecchia chitarra

Mio padre comprò una chitarra classica, marca Eko, l’anno dopo la mia nascita. Forse aveva intenzione di imparare a suonare, ma  la chitarra, invece, ha stazionato per anni sopra un armadio a prendere polvere. E’ stata tirata giù più volte, ha vagato per  appartamenti, ha perso alcune corde, poi ricollocate in anni recenti. Adesso si trova nella casa al mare, in attesa che qualcuno ci metta le mani sopra. Ed io ogni tanto la sfioro, ripercorrendo gli stessi passi di mio padre: “un giorno mi metto sotto e …”

Per me rappresenta il monumento all’incompiuto, ma anche il simbolo che nella vita ci sono troppe cose da fare e molte rimangono indietro.

Prendi una statua, buttala al fiume

La radice del male viene sempre da lontano ed è, comunque, mischiata a troppa roba. Per questo riuscire a dare un giudizio chiaro e rotondo sui personaggi della storia è così difficile, se non ci si ferma solo alla superficie. Sì, è possibile accettare la ricostruzione fatta dagli altri, specie se vincenti. Inoltre, a distanza di tempo, le prospettive cambiano e ciò che un tempo era considerato “accettabile”, nel giro di due secoli può diventare “esecrabile”.

Prendiamo il caso di Edward Colston. Britannico, mercante, membro del Parlamento inglese. Schiavista, ma filantropo (specie quando la fine si avvicina). Alcuni giorni orsono la sua statua è stata sradicata e gettata nel fiume a Bristol, sua città natale.

Colston ha contribuito a rendere l’America quella che è oggi: una potenza economica e militare. Era un venditore di carne umana, strappata all’Africa. Colston ha contribuito a rendere l’Inghilterra quella che  è stata fino a poco tempo fa: una potenza imperialista e schiavista.

Nessuno degli inglesi, però, fino ad oggi, ha pagato quel conto.  Mi spiace dirlo, ma non sarà gettando via un simulacro che avrete ripulite le coscienze.

colston banksy

I’m just a poor boy

“I’m just a  poor boy / though my story is seldom told”. In questi giorni di tensioni e di proteste (quelle italiane, come al solito, piuttosto ridicole), ripensavo a coloro che “non contano”, i protagonisti minori della vita quotidiana. La gente sbagliata, i tipi che non sono di buon esempio. Spesso raccontati solo nei film e per questo anche un pò idealizzati.

train spotting

Gente che si droga, che rubacchia, che campicchia, che vive di espedienti. Gente non allineata, che risponde ad altri codici, che ha altre priorità.

la haine

Gente che spesso finisce male, suo malgrado o per libera scelta.

Gente che non ha mai avuto voce in capitolo e che nessuno ricorderà.

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