devolvi il 5 per mille a gonzalo

Gonzalo Gerardo Higuaín è un calciatore argentino che gioca in Italia dal 2013. Fu acquistato dal Napoli per 37 milioni di euro. Il 26 luglio 2016, invece, è stato acquistato a titolo definitivo dalla Juventus, con la quale ha firmato un contratto quinquennale, a fronte di un corrispettivo di 90 milioni di euro pagabili in due anni.  Il suo trasferimento è il più costoso nella storia della Serie A.

Il Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), invece, finanzia i Progetti rilevanti di interesse nazionale (PRIN). Si tratta di progetti di ricerca pubblica di base, che per complessità e obiettivi possono richiedere la collaborazione tra più professori o ricercatori e tra più atenei. Per il triennio 2016-2018 avrà una dotazione pari a 90 milioni.

Ovvero la ricerca scientifica avanzata, in Italia, vale grosso modo quanto un giocatore di calcio. Che, notoriamente, ci aiuterà a debellare il cancro,  sconfiggere la leucemia o trovare nuovi materiali riciclabili.

A suon di gol!!

dacci oggi il nostro odio quotidiano

Se posso, tengo il televisore spento. Guardo lo shermo scuro e penso tra me, con apprensione: “cosa sarà successo oggi? ” Accendere il televisore (più che seguire la realtà “aumentata” sul web) è un atto di coraggio di questi tempi. Il televisore ti riversa addosso solo cose brutte: odio, violenza, morte, sopruso, terrore. Ovviamente si potrebbe far finta che queste cose non ci fossero. Se si tiene lo schermo spento, il male rimane annidato da qualche altra parte. Non fa più parte del tuo quotidiano, non è qualcosa con cui fare i conti. Si ignora. Ma anche se accendi la tv e segui le notizie ed i commenti, da un pò di tempo a questa parte è come se fossimo anestetizzati. Come se la dose di morte che ci viene iniettata non provocasse più reazioni. Le persone continuano a vivere. Fanno le loro cose banali e scontate. Non c’è un blocco delle coscenze, non c’è il Paese che si ferma  con sdegno che si domanda: “ma cosa sta succedendo? E’ questa l’umanità?” Si osserva un minuto di silenzio  e si procede oltre. Stiamo accelerando la capacità di elaborare il lutto: tempo fa sarebbe durato anni, adesso dura pochi secondi.

Non lo sappiamo: siamo già morti.

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tolleranza

Vieppiù assistiamo, siore e siori, allo spettacolo poco edificante della repressione del consenso, qui a pochi chilometri da noi. Nella parte est del continente, un tempo indicata come asia minore, popolata da turcomanni ed ottomani, sono diversi giorni che con costituzione, diritti e libertà ci si pulisce il sedere. L’Europa tace, osserva e tace. L’Europa tace sempre, invero, non fa mai nulla. Non prende posizione, non biasima, non reagisce.  Anche perchè, chi è, cos’è l’Europa? Chi può parlare per l’Europa? La Germania? La Francia? Il Benelux? Chi dovrebbe inviare la missiva con cui si dichiara la guerra al turco? Il turco è alleato NATO, ha un ottimo esercito finanziato dagli USA e corredato di meravigliosi ritrovati bellici acquistati in Europa (anche). Il turco dovrebbe fare la guardia al confine, ma in realtà spara ai curdi, fa gli affari con l’estremismo islamico e, se può, imprigiona il dissenso. Memore di passati stermini impuniti (armeni in primis) il turco se ne fotte. Vorrebbe entrare in Europa, ma non per via diplomatica. A colpi di bazooka.

Diamogli una mano, orsù. O siete troppo presi a cercare i pokemon?

sparare cazzate autorevoli

Quando succedono tragedie nazionali, come quella dell’incidente ferroviario in Puglia, per un oscuro e perverso meccanismo molti si sentono in dovere di dire cose. Così, d’istinto. Cose di cui, magari, non sanno un’emerita ceppa. Non aiuta di certo la velocità dei social che in genere provoca ulteriori danni irreversibili. Ne ha fatto le spese anche il povero Roberto Saviano che sulla sua pagina facebook, quando ancora non si capiva quante persone erano morte, la dinamica dell’incidente ecc ecc, pubblicava queste sciagurate ed inutili parole:

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Di lì a poco oltre 3.000 commenti di utenti vari, facevano notare che la linea ferroviaria in questione non è tra le peggiori del Sud. E poi si è venuto a sapere che il binario unico non è esclusiva prerogativa del Sud, anzi:

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Questa tabella dovrebbe spazzare via i vari  piagnistei sui fondi destinati al nord o al sud (ma purtroppo non è così) e anche molti luoghi comuni che albergano nelle testoline vuote di illustri sconosciuti o di scrittori di chiara fama internazionale. Quello che è evidente, dopo questo episodio, è che, a parte la felice intuizione di Cavour in materia di sviluppo ferroviario (preceduta invero dall’illuminato governo del Regno delle Due Sicilie che per primo si dotò di rete ferroviaria), i cospicui investimenti effettuati durante il ventennio e la luuuuuunga operazione “treno veloce” che collega solo un pezzo d’Italia (Milano-Napoli), alla ferrovie italiane non è stato riservato quel necessario processo di sviluppo ed ammodernamento che si sarebbe potuto compiere con interventi mirati, continui e razionali. Sicchè ancora oggi, solo per fare un esempio, per andare da Roma  a Viterbo (80 km) occorre un tempo incalcolabile, mentre tutti i capoluoghi di provincia dovrebbero essere ben collegati e dotati di scambi internodali (anche per ridurre il traffico veicolare e l’inquinamento). Viaggiare in treno, se le cose sono ben fatte, è bello, sicuro, utile, veloce.

Invece zero, zero, zero.

 

l’america triste

“La ricerca della felicità” in questo momento negli USA è parecchio difficile. E ciò appare ancora più singolare considerate le attese riposte nel primo presidente nero della storia statunitense, uno che nella campagna elettorale aveva usato parole come “hope” e “yes we can”. Tutto possibile? Neanche un pò. Gli slogan possono essere belli quanto vi pare, ma la realtà della discriminazione è evidente. Noi europei, che siamo un pò più vecchi e saggi, usiamo dire “chi di speranza vive, disperato muore”. L’America è disperata. Vuota come le fotografie di una mia amica che ritraggono spazi enormi e abbandonati, oggetti quotidiani spettrali e freddi. L’America è triste. Come l’involuzione dei tre concerti di Woodstock dal 1969 al 1999: una parabola discendente senza arresto. Fra l’allora e ora un abisso in termini musicali e di ideali …

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Del resto cosa potrà mai insegnare al mondo una nazione che è stata fondata sullo schiavismo e la segregazione?

 

Dio creò i panecillos (ed altre cose)

Dio creò i vulcani e le rocce. Ci mise anche il vento, la sabbia, le cuevas e l’aloe vera.Poi fece anche le capre, le patas e (molto dopo) la birra Tropical. Poi intorno ci mise il mare, un sacco di mare. Un intero oceano. Quindi, si fermò un attimo e contemplò il lavoro fatto. E disse: “Qui ci verrà in vacanza Giordinico e la sua famiglia tra qualche milione di anni.

E così fu.