C’è un lungo post, oggi , sul sito dei radicali che ricorda la figura di Piero Terracina, ebreo scampato ai campi di concentramento. Un’altra voce che scompare, per sopraggiunti limiti di età.
Una cosa mi ha colpito nel breve racconto che riporto in parte qui sotto: il fatto che Terracina avesse 10 anni, l’età di mio figlio, quando fu cacciato da scuola a causa delle leggi razziali. E per un istante ho immaginato se fosse stato mio figlio al suo posto. Se tutto il carico di sofferenze fosse stato destinato a lui piuttosto che a quelle persone.
Ho provato orrore. E impotenza per chi ha avuto un destino terribile.
Mio figlio è fortunato: è accudito, seguito, amato. È protetto, difeso, aiutato. Può giocare libero, può crescere e fortificarsi. Nessuno si può permettere di dire che è diverso o da disprezzare. Ma così per altri non è stato.
A chi oggi semina odio e crea divisioni, a chi ancora rimpiange il fascismo e vagheggia oppressioni pongo una sola domanda: se fosse toccato a te?