Premesso che viviamo tempi orribili, la vicenda poco idilliaca legata al calcio ed all’effige di Anne Frank è stata l’ennesima dimostrazione che il regresso socio-culturale sta toccando punte di elevatissima bassezza.
Sceneggiate, ululii vari, sfoggi di magliette, facce falsamente contrite e tutto il corredo di ipocrisia italica. Una tristezza assoluta e squallida che contrasta con le poche immagini della bimba ebrea, scomparsa in un campo di concetramento: lei sorridente e con gli occhi neri e vivi. La sua intelligenza profonda traspare dalle parole del suo diario. Che non vorrei ridurre a bigino sintetico o a frase ad effetto stile “bacio perugina”.
Perchè qui non c’è nulla di definitivo, neanche quello che avrebbe dovuto insegnarci la “Storia” . Solo cuori aridi e menti vuote.