citare (cercare) altrove

Mai, come nelle passate settimane, si è citato di continuo Voltaire a proposito di libertà. Invece, il vero problema di questi giorni è racchiuso nel ciclo di Mulla Nasrudin.

Un uomo vide Nasrudin che cercava qualcosa per terra davanti a casa. “Cosa hai perso, Mulla?” gli chiese. “La chiave”, rispose Mulla. Si misero tutti e due in ginocchio a cercarla. Dopo un pò l’uomo chiese: “Dove ti è caduta esattamente?” “In casa.” “Ma allora perchè la cerchi qui?” “Perchè c’è più luce che dentro casa.”

Tutti stiamo cercando qualcosa, nel posto sbagliato …

 

kick ass

Complice l’insonnia che mi ha preso alla sprovvista, ieri notte (che più notte non si può),  mi sono guardato il film “Kick-ass”. Premetto che non sono un grande fan di super-eroi/super-eroine (basterebbe avere un pò più gente responsabile e normale per le strade per stare tutti quanti meglio), ma il film in questione mi è piaciuto. Sarà perchè il protagonista è un adolescente sfigato che non ha super poteri e ne piglia da tutti; sarà perchè i cattivi sono davvero cattivoni; sarà perchè il film è pervaso di una feroce ironia; sarà perchè un pò di rutilante “ammazza-ammazza”, ogni tanto, ci vuole …

When the stars make you drool just like a pasta fazool

Che in Italia si sia perso il senso del divertimento, anzi no, il piacere del divertimento è cosa arcinota. Basta vedere che facce ci sono in giro e che comicità ci viene propinata dalla TV. E poi la gente è esasperata dalla tasse, dal malfunzionamento, dalle cacche dei cani per strada, dal sopruso elevato a sistema, da quelli che sfareggiano sulle corsie di sorpasso, dalle percosse negli asili nido, dalle case occupate, dagli immigrati che ci tolgono i posti di lavoro   ecc ecc. Che motivo dovremmo avere per essere felici? Non vedete la faccia di Landini in TV? Uno che quando parla (e ci mette tutta l’enfasi e lo sdegno possibile) sembra sempre sul punto di esplodere e di lanciarti addosso le sue viscere. Viviamo male, in un paese (ex) bello. Perchè stupirsi, allora, del coro di proteste nei confronti di un innocuo sito che propaganda eventi culturali in occasione di Expo2015? L’hanno chiamato “Verybello”   e non è uno sforzo di grande creatività. Ha svariate pecche (non c’è ancora una versione in inglese, è solo un aggregatore di eventi ecc.), ma è un piccolo tentativo di far conoscere più di 1.000 eventi culturali che si terranno in Italia tra maggio e ottobre 2015. I puristi dell’informatica e del web hanno lanciato i loro strali (sì, in effetti “Verybello” non è molto diverso dai siti che contengono eventi cittadini, ma già sapere “dove-come-quando” è una buona cosa …S i, forse il nome fa un pò cagare con la “g” ecc.) . Ma chissene. Poichè sono sicuro al 2000 x mille che i saputoni che twittano (che orrore) tutto il loro sdegno nei confronti di “Verybello” non hanno mai messo piede in un museo-area archeologica-mostra fotografica-biennale.

A me “Verybello” piace perchè mi ricorda quella canzone di Dean Martin, di tanti anni fa (quando in Italia c’erano speranza e voglia di riscatto), dove  scherzando con l’italo-anglo maccheronico, si esprimeva con parole semplici, l’amore verso il nostro grande paese:

When you walk down in a dream but you know you’re not
Dreaming signore
Scuzza me, but you see, back in old Napoli
That’s amore

Lucky fella!!!

il toto-presidente

I nomi che girano in questi giorni, quali possibili candidati alla Presidenza della Repubblica, suonano molto “pentapartito” (con quelle foto in bianco e nero, gli occhialoni, l’aria compunta, ma la zampa lesta). Magari, si potrebbe fare uno sforzo creativo in più (un atto di coraggio, ogni tanto ci vuole) e andare a pescare tra i neo-cinquantenni, per abbassare un pò la soglia dell’età, e pensare a qualcosa non dico di fresco, ma almeno non stantio. Quindi, facciamo un gioco.

Se doveste immaginare una rosa di candidati (non necessariamente legati alla cerchia politica) su chi puntereste? Uomo? Donna? Mondo dello spettacolo? Mondo della Tv? Mondo della cultura? Mondo della moda? Editoria? Associazioni non governative? Su quali doti effettuereste la scelta? Aspetto fisico? Capacità di comunicazione? Talento? Guardatevi intorno, raccogliete informazioni, provate a fare gli incroci e vedete un pò quale potrebbe essere il vostro candidato ideale.

Io, per me, faccio una scelta di rottura: candido Dolce & Gabbana, insieme. Si potrebbe inaugurare così il bi-presidenzialismo all’insegna della creatività, del non convenzionale e dello stile.

mademoiselle D&G

(nuova sedia presidenziale D&G)

instakiodi

Sta per fare la sua comparsa nel panorama televisivo nazionale Charlotte Caniggia (figlia dell’omonimo e capelluto calciatore argentino che militò anche in Italia, svariati anni fa, in diverse squadre). Charlotte è un prototipo di femmina super carrozzata che all’attivo ha, soprattutto, mostrare il proprio corpo, le proprie tette, le proprie labbra ed il proprio posteriore visti da ogni possibile angolatura, ora del giorno o della notte. Orbene, nell’epoca della social-condivisione delle minchiatine ciò non provoca nè brividi, nè compulsioni. La ragazza ha speso dei soldi per rifare sè stessa ed attraverso il proprio corpo mostra all’umanità intera una delle massime aspirazioni che pervade noi comuni mortali: non fare un tubo dalla mattina alla sera, o meglio fare la bella vita (al momento con i soldi di papà). La cosa è triste, per lei e per il genere femminile: una sorta di scelta consapevole della mercificazione del proprio corpo, amplificato da smartphone ed internet, la proposizione di un modello tutto curve-niente cervello che ricaccia indietro di secoli  il genere femminile (senza neanche la grazie e l’intelligenza di altre icone del passato, vedi Marilyn Monroe, solo per citarne una). L’acume della giovine promessa, che spopolerà in Tv e farà di sicuro adepti è ampiamente dimostrato nella sottostante foto, pubblicata dalla medesima (quindi non sotto tortura) ovvero … unghie intonate al passaporto (altro che barzellette sulle bionde). Cliccare sulla foto per credere.

caniggia

love & pride

Ci sono un gallese, un pervertito ed un minatore…. Avete presente quelle barzellette ? Il film “Pride” potrebbe essere una roba così. Una roba da cui si possono tirar fuori  molti clichè (e ce ne sono parecchi in effetti), ma sono  mischiate anche un pò le carte per arrivare ad una conclusione diversa dalla realtà storica. Siamo negli stessi territori di “Billy Elliot”, dove però lì le lotte dei minatori contro il governo Thatcher erano di sfondo ed in qualche modo costituitivano la tensione nervosa sotterranea; mentre qui il gioco è aperto e dichiarato: i “pervertiti” si schierano per una causa, quella dei minatori, che solo all’apparenza è lontana dal loro stile di vita e tra piccoli colpi di scena, danze, concerti e qualche risata si arriva al finale trionfale del Gay pride di Londra 1985. La cosa più forte di questo film sono i personaggi e la meticolosa ricostruzione di abiti ed acconciature rigorosamente anni ’80.  Così vicini eppure già così lontani. “Love & Pride”, dunque, ma anche “Bread & Roses”.

cautele

Avete presente quei fogli che vengono stampati da banche, assicurazioni, fornitori di servizi, gestori telefonici ecc. al momento in cui decidete di acquistare qualcosa da loro? In genere vengono firmati (qui, qui e qui dove c’è la x) senza aver voglia di prestare veramente attenzione a clausole, codicilli, micro note a piè di pagina.  In realtà, se avete un pò di tempo, sono documenti davvero interessanti. Oggi, ad esempio, la mia banca mi ha rilasciato le coperture assicurative abbinate alle  mia carta di credito. Ed ho scoperto, tra le altre, che sono escluse le richieste di risarcimento derivanti da “disintegrazione del nucleo dell’atomo o radiazioni ionizzanti”.

Che capolavoro!

le (vuote) stanze

Da allora, anche anni e anni dopo che gli eventi si furono conclusi, conclusi e mai dimenticati, ogni volta che guardava il mare, e vedeva la schiuma di un’onda spaccarsi su uno scoglio, e sentiva le gocce che si schiacciavano sul vetro della finestra a cui appoggiava la fronte, ogni volta, ovunque si trovasse, gli tornava in mente la notte che arrivò sull’isola.

Il palazzo del Quirinale, adesso è vuoto. La bandiera è stata ammainata, sono stati resi gli onori. Quel palazzo (il palazzo del “potere”)  ha un pò la forma di un’arca poggiata su uno scoglio. E non deve essere facile (checchèsenedica) stare alla barra del timone, in un luogo che è sì bello, ma anche prigione.