pasquetta passa in fretta

Ieri è stato un giorno dal cielo grigio ferro. Mare cupo, di quel verde che un pò inquieta. Se il mondo che mi circonda dovesse corrispondere ad uno stato d’animo, il lunedì di  pasquetta potrebbe essere assimilato ad “apprezzamento estetico”. Non fine a sè stesso. ma piuttosto liberatorio.

Poi è venuta la pioggia ed io sono rimasto a navigare in cima al tetto, nella mia nave di sogni e cartapesta.

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momenti di tascurabile felicità

In questa fase crepuscolare della mia vita, in cui i segni evidenti che il tempo passa e non ti lascia nulla tra le dita, incappo nel film che dà il titolo a questo post. Una “commedia” garbata, ambientata a Palermo, città poco visitata dal cinema,  in cui si racconta, con tutta la levità e superficialità possibile, la fragile e impenitente esistenza (nonchè fine) di un uomo medio, marito, traditore, ma tutto sommato  buon cristiano, cui viene data la possibilità di avere altri 90 minuti da vivere (dopo la sua morte in un incidente stradale) grazie a un non meglio benefico effetto dei centrifugati allo zenzero e finocchio.

Ok, raccontata così è un pò riduttivo, ma si tratta pur sempre di un film ispirato ai libri di Francesco Piccolo. In cui non sai mai quanto ci sia di autobiografico e quanto di inventato. Il film mi è piaciuto per tutte le cose sopra descritte. E anche perchè viviamo in un momento triste e melanconico in cui la felicità appare solo per brevissimi istanti.

E non ne sappiamo far tesoro. p