la costruzione dell’odio

Il Gran Consiglio del Fascismo, in seguito alla conquista dell’Impero, dichiara l’attualità urgente dei problemi razziali e la necessità di una coscienza razziale. Ricorda che il Fascismo ha svolto da sedici anni e svolge un’attività positiva, diretta al miglioramento quantitativo e qualitativo della razza italiana, miglioramento che potrebbe essere gravemente compromesso, con conseguenze politiche incalcolabili, da incroci e imbastardimenti. Il problema ebraico non è che l’aspetto metropolitano di un problema di carattere generale.” (dichiarazione sulla razza votata dal Gran Consiglio del fascismo il 6 ottobre 1938)

“l’appartenenza alla razza ebraica, deve essere denunciata ed annotata nei registri dello Stato Civile e della popolazione”. (R. Decreto – Legge 17 Novembre 1938 – XVII, N. 1728, recante provvedimenti per la difesa della razza italiana.)

Rileggere, a quasi 80 anni di distanza, queste parole fa correre brividi freddi lungo la schiena.

alex strangelove

Un film, distribuito da Netflix, su come fare “coming out” quando sei ancora un liceale (e hai ancora tutta la vita davanti). No, troppo riduttivo.

Un film, distribuito da Netflix, sui turbamenti di un giovane liceale in cerca della propria identità sessuale. Freddino.

Un film, distribuito da Netflix, su come le giovani generazioni si confrontano sui propri orientamenti sessuali senza tutte le paranoie dell’educazione cattolica, anche se è ancora difficile riuscire ad accettarsi in prima persona. Già va leggermente meglio.

Una commedia, distribuita da Netflix, con il lieto fine, su quanto sia delicata una fase di passaggio nella nostra vita; su chi siamo veramente e cosa la società, invece, ci impone in termini di schemi e comportamenti; su come si può scegliere ed essere accettati. Su come sarebbe bello, ma è sempre difficile, provare ad uscire dagli incasellamenti e dalle definizioni, quando in fondo ciò che veramente importa è amare ed essere amati.

Ok, la pubblico.

 

occuparsi di politica internazionale dalla propria cameretta

La vicenda dei migranti e il caso politico della nave Acquarius ha dato la stura, in queste ore, ad un proliferare di tabelle, dati, interviste, opinioni, incidenti diplomatici, satira e roba varia che non si registrava da decenni. Bravi: tocca dare atto al nuovo Governo Giallo-Verde  di aver liberato il flusso di sentimenti che cova sotto la cenere troppo a lungo e non aveva avuto modo di essere espresso. Sono venute fuori parecchie ipocrisie, molti livori, decisi rodimenti, supponenze dure a morire, appelli e controappelli. Godo!

Ovviamente ognuno di noi ha la propria opinione. Quella del Governo in carica è stata espressa da Matteo Salvini, nell’udienza di fronte al Senato, in circa 20 minuti: il primo discorso da Ministro dell’Interno, tutto sommato pacato e ben argomentato. Sopratutto nella parte in cui è stata ricostruita in maniera puntuale l’evoluzione della crisi, dalla prima richiesta davanti alle coste libiche fino  a dove siamo arrivati. Che evidenzia, qualora ve ne fosse bisogno, l’anomalia di una gestione dei migranti irregolari (non dei rifugiati politici che sono ben altra cosa) che è ascrivibile ad una sola categoria: tratta di esseri umani.

La cosa che ho trovato interessante dal mio modesto osservatorio è stato il profluvio di cose apparse sui social network. In particolare, spicca il giovane Luca Donadel che, dalla sua cameretta, ha proposto la sua visione dei fatti. Divenuta subito virale sui social e, pertanto, in larga parte,  condivisa e apprezzata. Luca è giovane, ha 24 anni, si definisce studente di scienze della comunicazione ed ha anche un sito ove posta i suoi numerosi e articolati video. Non gode di simpatie da parte di altri giornalsiti che hanno spesso smontato alcuni dei suoi reportage, facendo le bucce a tutto ciò che dice, ma devo ammettere che ho trovato molto più interessanti alcune delle sue ricostruzioni ed interpretazioni rispetto a molte delle notizie mainstream propinate dalle testate ufficiali. A dimostrazione che non sempre ci si può accontare di generiche frasi fatte ripetute su ogni testata nazionale. Il “copiaincollismo” e la mancanza di verifiche oggettive è ciò che ha ucciso, finora, la credibilità di molte notizie.

Il che non vuol dire che Donadel sia un bravo giornalista o  che le sue tesi debbano essere sposate per forza. Ma solo che pluralità di voci e argomentazioni sono sempre meglio di una sola voce che esce, per di più, da un coro stonato.

Il mio appunto personale a Luca: se ti occupi di comunicazione devi spendere un attimo a dirci anche chi sei.  Sul tuo sito ci sono tante belle piccole sezioncine (tra cui “sostienimi”, anche in bitcoin!) ma non un tuo breve curriculum (che brutta parola) o scherzosa nota biografica. Aiuterebbe.

 

il miovotocanta

Avete presente quando inzia una cosa e tutto sembra nuovo, luccicante e possibile? E’ sempre così quando nascono i governi: ci sono le promesse, ci sono gli impegni, “gli adesso vi facciamo vedere noi”. Ah, sì, sì.

Ora, io voglio bene ai politici, perchè in fondo i politici siamo noi. Li mandiamo noi in Parlamento, con il nostro voto, a rappresentarci. E, quindi, parlare male dei politici è come parlare male di noi stessi.

Adesso siamo nella fase della deriva di destra, dobbiamo prenderne coscienza. Il Paese in questo momento guarda lì, non a sinistra. Si è un pò stufato dei principi e degli alti valori, del politically correct, dell’inclusione e di tutte le altre menate che fanno parte del campionario  ormai noto. Il Paese vuole prendere a fucilate un sacco di gente: gli immigrati, gli omossessuali, gli europeisti, quelli che pagano le tasse e poi vedremo chi altro ancora. Perchè il Paese è stanco, frustrato ed infelice.

Il Paese, ovviamente cambierà presto opinione. Farà satira, parlerà male e mugugnerà. Il nuovo diventerà vecchio e con buona pace di tutti (specie quelli di corta memoria) si tornerà a votare.

Per ricominciare un altro giro di giostra.

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