Mancano ormai poche settimane alle elezioni amministrative che daranno un nuovo sindaco ed una nuova giunta alla capitale d’Italia. Al momento la campagna elettorale è loffia e vaga. Proviamo a far le pulci ai candidati che “van per la maggiore”, ovvero Giachetti Roberto, Raggi Virginia, Marchini Alfio, Meloni Giorgia e Bertolaso Guido, parlando di comunicazione e programmi elettorali. Le sorprese più interessanti le riserva il web. L’unico che pare avere le idee chiare sui contenuti ed ha realizzato un sito “election- oriented” è Alfio. Che vi spiega per filo e per segno chi è, cosa fa e qual’è il suo programma: 101 punti, scaricabili e ampiamente declinabili con messaggi semplici e chiari. Si capisce che dietro c’è una macchina da guerra (e io c’ho il comitato elettorale pure davanti all’ufficio con tanto di cuore rosso e pulsante). Diciamolo: Alfio è un figo. E come si presenta agli elettori? Con questa faccia qua:
Egli sorride e guarda verso qualcuno o qualcosa: non sale in cattedra (non nasconde le rughe), ma è da questa parte dell’uditorio ad ascoltare. Furbissimo.
Da questo momento in poi cominciano le note dolenti. Virginia Raggi sul web è un’entità astratta. Compare in due punti del sito di Beppe Grillo: in uno c’è il suo CV (scritto di suo pugno, credo) e in un altro ove si presenta come candidato sindaco e conia lo slogan #romaairomani. Qual è il Raggi-pensiero? “Politica non è un lavoro, non è una missione: è voglia di ripristinare legalità, normalità e, dove possibile, progresso sostenibile“. Progresso sostenibile? Ohibò …!! E poi in poche righe: “Non siamo solo una città, siamo storia. E qualcuno ha provato a cancellarci, speculando sulle nostre spalle. Ora è il momento di prenderci la nostra rivincita. Sarà un compito difficile e ne sono pienamente consapevole, ma non mi spaventa. A essere spaventati sono coloro che vogliono che resti tutto com’è. Perché non è vero che Roma non può tornare al pari di grandi metropoli europee come Berlino e Parigi, non è vero che la Capitale non può rinascere. Possiamo tornare ad essere città del mondo ed è il momento di riprenderci la nostra storia.” Cioè il programma, mi par di capire, è in buona sostanza di riprenderci la nostra storia (a partire da quando, esattamente?)
Ella si presenta agli elettori con questa faccia qua:
Giovane, sorridente, aperta e spigliata. Blu elettrica (sostenibile?)
Le comiche di Roberto Giachetti sono di altro livello. Intanto il candidato si presenta come un fumetto, proprio così. Ed, in effetti, a guardalo Giachetti è un fumetto (ne farei una striscia quotidiana tipo Calvin & Hobbes). Qui la voglia di lavorare è pari a zero (lavorare meno, lavorare tutti): infatti, il candidato sindaco chiede agli elettori di creare loro lo slogan per Giachetti sindaco. Che, insomma mi sembra poco carino. Cercate il programma sul blog di Giachetti? Non lo troverete. Troverete, in compenso, una serie infinita di partecipazioni a programmi TV, interviste e comparsate varie. Il punto “forte” di Roberto è l’aver sbandierato chi lo sostiene (il PD, un paio di liste civiche, i radicali, i verdi, l’Italia dei valori e rimasugli vari) ma anche qui programma zero, nada.
Ello si presenta così:
Dove guarda? Verso il sol dell’avvenire? Dietro il gasometro (simbolo della sinistra radical chic che ha smesso di guardare alla classe operaia da decenni) davanti la curva Sud.
Veniamo alle pietose comiche finali del centro destra. Giorgia Meloni ha un sito dove l’ordine cronologico delle notizie è una pura opzione. Anche lei chiede subito di impegnarsi, sostenere e rimboccarsi le maniche (sarai contattato!!). Apertura della campagna con vari filmatini, ma programmi? Nada de nada!!
Giorgia si presenta “fotoshoppata” così:
Je damo subito de manganello “qui le regole si rispettano !” ( eccheccazzo!). Ma con il sorriso un pò tirato.
Infine, Bertolaso (salito agli onori per l’Accademia della Crusca ai tempi di “petaloso”). Un casino vivente. Non ha un sito. O meglio ha un vecchio blog su wordpress fermo ai tempi del 2011 e svariate pagine facebook (non si sa bene gestite da chi) ove compaiono massime, insegnamenti e citazioni di se medesimo (manco fosse Osho). Quindi, è difficile capire il programma dove sta. Però gli slogan sono cazzutissimi: IO CI SONO oppure ROMA SEI TU.
Non so con che faccia si presenti, ma credo corredato con il maglioncino blu scuro e le braccia conserte. Fiero, rassicurante, deciso e molto …. Bertolaso.