fare benzina

L’ultimo pieno fatto in autostrada è stata una mazzata: decine di euro involati nel serbatoio. Al che stò seriamente pensando di comprarmi una bici, di rinunciare all’ “american way of life”, di inziare a coltivare l’orto sul terrazzo e via via scendere tutti i gradini fino a tornare all’economia del baratto.

verde verticale

Se io potessi, vivrei in una casa verde, dentro e fuori. Una casa invasa dalle piante: lunghi rami rampicanti sui muri, alberi che sfondano i pavimenti e si ergono verso il cielo. Una casa in cui ci piove dentro, ma che se sali in alto, puoi vedere il cielo. Una casa profumata, una casa viva, con gli animaletti dentro. Una casa destinata a sfasciarsi e morire, prima o poi, per rinascere con nuovi semi.

Senza pagare l’ICI, però.

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dichiarare guerra all’India

«I due soldati  sono organi dello Stato italiano che hanno agito nell’esercizio delle loro funzioni. Di conseguenza, la loro azione, secondo un principio di Diritto internazionale antichissimo, non può essere imputata loro personalmente, ma deve esserlo allo Stato italiano». Il perché di una tale disciplina è presto detto: «Per intenderci, se così non fosse, qualunque soldato che, in battaglia, uccidesse, potrebbe essere imputato di omicidio, pur avendo agito per conto dello Sato nell’ambito delle proprie mansioni ufficiali».

Quindi: «un eventuale illecito compiuto da un soldato non può essere imputato direttamente a lui nell’ambito del diritto penale di uno Stato, ma va imputato all’Italia nell’ambito del Diritto internazionale». Cosa che l’India non sta facendo: «non sta riconoscendo il diritto della cosiddetta immunità funzionale». Non significa che i soldati godano di immunità in senso tecnico: «Se avessero, infatti, violato gli ordini e le regole d’ingaggio sarebbero chiamati a risponderne. Ma pur sempre nella propria giurisdizione». La regola in questione «è di carattere consuetudinario, accertata attraverso una prassi secolare. La Commissione delle Nazioni Unite sul Diritto del mare ha, inoltre, sancito il diritto di applicare sulle navi, se si trovano in acque internazionali, la giurisdizione dello stato di cui battono bandiera». Se anche il fatto fosse avvenuto all’interno delle acque territoriali, per i soldati dovrebbe cambiare ben poco. «L’immunità funzionale va, in ogni caso, riconosciuta. Se, tuttavia, in tal caso vi possano essere minimi dubbi e margini per una controversia, è cosa certa che va applicata senza discutere in acque internazionali».

Enzo Cannizzaro, docente di Diritto internazionale nell’Università di Roma La Sapienza.

PS qui alcune possibili motivazioni della canizza internazionale:

http://temi.repubblica.it/limes/india-italia-lenrica-lexie-i-maro-e-il-colonialismo/32717

jova

Mancavo da un concerto da un bel pò di tempo. Ieri sera, a Roma, si è esibito Lorenzo “Jovanotti” Cherubini al Palalottomatica. Numeri (del lotto), stelle, incroci, contaminazioni, salti e saltelli. Il Lorenzo, con le sue gambette secche ed il suo sguardo pulito, era in ottima forma: si è divertito, ci ha fatto divertire.

Per le ballate amorose tantissimi telefonini, pochi accendini  (la cosa mi ha un pò colpito, ma è tutta colpa dell’età).