l’incubo di ogni genitore

Ciao a tutte/i,
sono XXXXX la mamma di YYYYYY, la mia bimba ha portato ieri a scuola  il pupazzo george di peluche (il maialino fratello di peppapig è alto circa 25 cm ha una maglietta celeste e abbraccia un piccolo dinosauro), all’uscita non c’era più nel cesto dei giochi.
Ci tiene tantissimo lo ha ricevuto l’altro ieri infatti ha ancora l’etichetta, mia sorella glielo lo ha portato da ZZZZZZZ; in classe non c’è l’abbiamo cercato dappertutto con le maestre…… se uno dei vostri bimbi l’ha preso per sbaglio vi prego di contattarmi così lo vengo a recuperare dovunque siete,   rendiamo di nuovo felice YYYYYY che si è svegliata anche questa notte con il pensiero di george……
Grazie e un saluto
 
Il mio cell è
il mio n. di casa è

gli invisibili

Per accorgersi che in Italia ci sono anche le persone di colore si è dovuto attendere la nomina di un ministro donna di colore (o nero). Dopo di che, per una serie di sfortunate coincidenze, l’attenzione dei media è passata subito alla cronaca nera (che simpatico gioco di parole). Il nero è un problema: uccide (a Milano, come a Londra). Eppero di come queste persone vivono, di come i loro diritti vengano violati ogni giorno, di come la debbano sfangare spesso in modo degradante (dal caporalato, alla prostituzione, allo spaccio) interessa relativamente. Sono neri (qualcuno direbbe negri), un colore che passa inosservato.

La buona notizia è che l’europarlamento, grazie anche ad una petizione popolare, si sta liberando del leghista Borghezio, razzista della prima ora.

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Ascanio dixit

Noi siamo. Liberi da ogni possibile aspirazione alla democrazia. Sciamannati, distratti, persino quando ci ricordano le parole ed i discorsi di leader e politici che, a loro modo, hanno influito sui destini del popolo (con guerre, fanatismi religiosi o ruberie). Felici della nostra finta solidarietà. Pronti a soverchiare il più debole. Capaci di giudicare, ma non di essere giudicati. Prepotenti e cattivi.

Insomma, delle merde.

scegli la tua petizione

Oggi vorrei sottoporre all’attenzione di lorsignori l’ammirevole semplicità della democrazia digitale. Essa consiste nel prendere l’affermazione di un politico (specie di destra che sono i più gonzi )  magari bieca, omofoba, razzista, o semplicemente sconsiderata, e poi ci si fa su una bella petizione popolare per mandargliela a dire.

Si raccolgono on line le firme virtuali e …  voilà! Ogni giorno si può scegliere un obiettivo, una causa, un personaggio. Di tutti si può dire male, tutti possono essere contestati. E così, in modo semplice, si costruisce la delegittimazione quotidiana. Fino a pervenire al cortocircuito sparatorio, ribellista ed anarchico.

Sempre e soltanto “Noi” contro “Loro”.