Letture compulsive

Il book reader è un oggetto strano. Concentra in poco spazio centinaia di libri e ti dona un senso di semionnipotenza letteraria mai provato prima. Certo non ha il profumo della carta. Certo tutto il lavoro di design delle copertine va a farsi benedire. Certo fare avanti e indietro tra le pagine a volte non è così immediato come in un libro comune. E poi un po’ ti inganna: non puoi vedere quanto è spesso il volume che hai deciso di iniziare a leggere. Così ho inanellato Anna Karenina ( in mezzo al guado), 2666 (a metà del percorso) e ora I beati Paolo (900 e passa pagine). Nel frattempo leggo altri libri in parallelo. E non la smetto più! Non c’è cura.

esperienze estreme

Le sto provando tutte: pure ascoltare musica in 8D. Ho ricevuto messaggi entusiastici da parte di amici lontani e allora perchè non sentire in prima persona? Detto, fatto. Considerazioni personali: dopo un pò che ascolti un brano ti viene il mal di mare. La musica gira da destra a sinistra (o viceversa) in continuazione. Ho effettuato il test con un brano dei Pink Floyd e niente, preferisco l’originale. Senza troppi artifici circolari. Lasciamolo riposare il cervello che si sciupa.

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Figli in quarantena (osservatorio giovanile)

L’altro giorno mia figlia mi ha fatto ridere. Ha detto: “non usciamo di casa dalla nascita di Gesù!” Non c’era cattiveria o sconforto nelle sue parole. Solo una constatazione ironica in un tempo drammatico. Oggi si è concessa un quarto d’ora d’aria nel giardino condominiale. Gesù capirà…

Il mio pensiero ti verrà a cercare

Ero in vena di ricordi ed ho messo su un vecchio disco dei Tiromancino. Roba di almeno 10/15 anni fa. Tanto per il gusto di farmi male. Non mi è mai stato simpatico Zampaglione (un cognome così ingombrante) eppure … che bei testi. Mi mancava un po’ l’intimità delle emozioni, quelle difficili da esprimere. Mi sono sentito arido ed irrisolto. Tutti questi anni passati a fare cosa?

piove da ore

Piove da ore. Penso alla battuta fulminante del film Frankenstein junior. Sollevo il sopracciglio con ironia. Il mood generale non è cool. Poi mi viene in mente quell’altro pezzo storico che porta il titolo “Gente de Foligno”:

Si tu me vedi sull’uscio della porta mentre faccio l’unginetto

o preparo ‘n panino cor salame pe’ mi fijo,

oppure che scenno giu’ ‘n’gandina a prenne la bbicicletta porto su

pure la caciotta torgo le molliche da lo tavolo e me metto a rassetta’ casa

si tu me vedi mentre sargo su n’ derazza

a vede’ se li panni se so sciuttati li scenno ha piovuto ‘n’ ora prima so ancora umidi,

secondo te co sta faccia cosi’ semblice umile e servizievole, de dove potemo da esse?

SEMO GGENTE DE FULIGNO, SEMO FATTI CUSCI’

Così calzante, così vero. Con questa umanità che gira a vuoto. Scusate la metafora. ma non è facile spiegare com’è che non hai più risposte a furia di guardare il mare. Magari.

quando tutto questo sarà finito

Quando tutto questo sarà finito avremo mani screpolate e cuore in pezzi. Avremo tappezzato le pereti di casa con autodichiarazioni e inquinato un pò di più il pianeta con guanti e mascherine monouso. Il nostro odio, covato così a lungo, esploderà di nuovo e torneremo alle cattive abitudini. Perchè si fa in fretta a dimenticare e disimparare, specie se si è sopravvissuti. Già sopravvissuti: con il nostro istinto e la scorta di carta igienica. Una guerra vinta sul divano.

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Grandi poteri

Ieri per la prima volta ho sentito invocare, in televisione, la necessità di un dictator (alla latina). Un uomo (o donna) dotato di poteri speciali per affrontare la crisi. Allora mi son venuti in mente gli Avangers che combattono con le loro armi contro nemici super potenti e infidi, ma anche se le sfide sono spesso intergalattiche la partita alla fine si gioca con una gran scazzottata. Che sarebbe bello, ma un virus sconfitto a mani nude non si è mai sentita. E se poi al dictator alla fine dell’emergenza piace rimanere lì dov’è , chi chiamiamo in soccorso ? Titano ?