il cono di natale

“Ma quanto è brutto!” esordì il sindaco dopo aver visto montato a Piazza Venezia l’albero di Natale. Un cono di plastica con stella in cima, drappeggiato con un tricolore. E dopo neanche 24 ore il cono sparì. Disallestito. Con un costo oscillante tra i 25.000 ed i 30.000 euro (così tanto per risparmiare). Secondo me non era così male. Forse era solo un pò incongruo, così bianco e stagliante sul bianco del monumento al milite ignoto. Magari, messo in un’altra piazza o in un altro contesto poteva fare la sua bella figura. Io lo vorrei adottare il “cono di Natale”, così vecchio stile, a metà strada tra macchina di S. Rosa e “albero della libertà”. Rivoluzionario ed incompreso.

la nausea

Quando sono uscito dall’ufficio, intorno alle 16.30, mi sono concesso una passeggiata da Via Bissolati a Piazzale Flaminio. A piedi. E’ quell’ora incerta del pomeriggio quando il giorno comincia a cedere il passo all’oscurità e le strade si illuminano di luci sfavillanti. Volevo camminare tra la gente, per vedere se c’è ancora un mondo fuori. Confermo: c’è ancora. Fatto di volti sconosciuti, di facciate di palazzi misteriosi, di asfalto e piccoli dettagli. La strada che ho percorso è nel cuore bello e storico di Roma. Ci sono mille vetrine. Eleganti, con gli addobbi di Natale, le marche famose, i commessi altezzosi.

Tutto uno sfavillio di abiti, preziosi, monili, antichità, modernità. In effetti, cercavo qualche idea per dei regali. Ma il mio passo è stato troppo leggero ed il mio sguardo superficiale. Quanta, troppa roba. Dopo un pò mi facevano male gli occhi. Ed, inesorabile, è arrivata anche la nausea. Fa un certo effetto rendersi conto che ciò che mi circonda non mi corrisponde.

lacrime e sangue

Lacrime (quelle della Fornero) e sangue (dalle nostre tasche). Se devo tirar le somme mentre guardo e sento le misure adottate dal nuovo governo siamo anni luce dal rutilante mondo di mr B., dalle sue false promesse e dalla mignottocrazia. Credo fortemente che la classe politica italiana abbia perso di credibilità, incapace di dare risposte ai problemi concreti; credo che parte delle misure che dovranno sostenere gli italiani sia una conseguenza dei cattivi governi (di destra e di sinistra). Spero  (e  mi auguro) che questo periodo che ci accingiamo a vivere non sia un rigoroso preludio al nostro funerale.

passare attraverso

Non sono ancora riuscito a mettere in salvo e a riproporre il mio (ormai) vecchio blog. Per adesso ne ho tirato fuori un blob salvato su un PC, in attesa di tempi migliori. Per consolarmi (e ricordarmi che sono passato praticamente attraverso tutte le esperienze informatiche degli ultimi 20 anni) mi sono ritrovato in questo articolo:

http://lettura.corriere.it/la-spoon-river-della-rete/

riflessi

Guardavo la gente, in questi giorni: vestiti pesanti, da inverno, con i colli di pelliccia, i giubboni, i cappotti, i maglioni. Ma qui, almeno a Roma, non è inverno. Non fa freddo, non è come negli anni passati che a dicembre, quando parlavi, ti usciva la nuvoletta di vapore dalla bocca. Eppure, la gente va in giro vestita come se le temperature fossero rigide. Come se, solo perchè sul calendario c’è scritto un certo mese dell’anno, allora bisogna per forza vestirsi così.

la mano invisibile

Ieri pomeriggio, tornando stanco dal lavoro, mentre stavo in metropolitana, ho sentito di nuovo la mano invisibile che mi stringeva il cuore (segue una lunga disquisizione sulla paura della morte e la perdita degli affetti).

Stamane, sempre con il petto oppresso, leggevo di Lucio Magri e mi è venuto in mente questo parallelo ovvero: quando la morte ti viene a cercare e quando uno la morte se la cerca.

difficoltà di concentrazione

Pensavo a quanto sia difficile, musicalmente parlando, sopravvivere al proprio mito. Negli anni ’60 c’era la contrapposizione Beatles/Rolling Stones. I primi si son sciolti prima della conclusione del decennio glorioso, mentre i secondi, ormai vecchietti, continuano a sfornare musica e tour mondiali. Chi ha fatto la scelta migliore? Nei ’70 il rock progressivo (e non solo) ha prodotto gruppi quali i Genesis, i Pink Floyd, i Deep Purple. E anche qui, passato il momento migliore, le reunion non hanno sortito grossi effetti, salvo quello nostalgia. Dalle ceneri degli ’80, troppo leggeri per essere veri, alla fine sono rimasti in lizza a buoni livelli solo gli U2 ed i Depeche mode (meglio i Depeche, però). Dei ’90… non mi viene in mente nessuno. Per il resto è solo un cimitero di nomi e band che suonano tristi nei nostri iphone.

mattoni

Con l’amore mio siamo riusciti ad infilare una doppietta di film “mattone” davvero di altissimo livello: “Faust” e “Miracolo a Le Havre”. Già la vita è abbastanza pesante di suo. Ci mancano solo i registi che confezionano roba indigesta e soporifera.

la disquisizione sul grana padano

“La “Padania” esiste perchè esiste il grana padano”. Ancora rido, sto ridendo, mi sto sbellicando dalle risate! Poi ci penso un attimo sù e penso a quanto sia tragico essere leghista oggi: gente condannata al ridicolo, ad essere sbeffeggiata e spernacchiata. Perchè l’ignoranza deve essere messa in ridicolo. L’ignorante va umiliato, non può essere redento. E’ troppo convinto delle proprie ragioni e beato della propria non conoscenza.

Qualche utile sillogismo(*):

La Russia esiste perchè esiste l’insalata russa

Gli dei esistono perchè esiste il caprice des Dieux

I buchi esistono perchè esiste l’Emmentaler

San Daniele esiste perchè esiste il prosciutto

E via discettando….

(*)  per i leghisti: sillogismo (dal greco συλλογισμός, syllogismòs, formato da σύν, syn, “insieme”, e λογισμός, logismòs, “calcolo”: quindi, “ragionamento concatenato”)

 

 

mumble, mumble, mumble!!

Fragile ed illusorio, il mondo del web. Poche settimane fa “wikipedia” fece lo sciopero bianco ed all’improvviso una fetta di conoscenze, informazioni, dettagli non era più raggiungibile. Sparita, congelata, inghiottita. Adesso splinder sta per lasciarci e con esso il mio vecchio blog: anni di pensieri, improvvisazioni, piccole tracce… tutto “down the drain”. Non so, non so se mi piace questo mondo di  nuvole, di velocità supersonica e di supersonica capacità di sparire nel nulla. In un clic.